Leonardo, la Farfalla

 

apollo di veio particolare

 

 

Vibra la vita delle creature,

Leonardo,

che coltivano

nei loro sogni

le realtà del domani.

Se sbattono le ciglia –

ali –

si stupiscono

di trovarsi

qui sulla Terra.

E basta una pena

Grande o piccola,

per renderle fragili.

Un bel giorno

– caro –

una di esse,

un semplice uomo o un uomo semplice,

una donna semplice o una semplice donna,

accetta su di sé

tutti i dolori che vede all’esterno,

s’unisce il suo cuore

con tutti i dolori che vede all’interno,

ai cuori di tutti avvicinandosi,

in un battito solo

abbandona il corpo e i corpi.

Come la farfalla

Adesso alata

Lascia la sua crisalide -tomba.

E’ un fiore

di calore

che rinasce,

in un sol giorno,

libero, libera,

è re e regina dei prati.

 

GLOSSA PARZIALE

Caro Leonardo, la tua Gioconda assomiglia tanto nel sorriso all’Apollo di Veio. Non è che volevi dipingere sulla tua tela l’Arcangelo del Popolo Italiano? D’un unico sesso, asessuato nel trasfigurare persino il concetto di sesso. Con l’Immagine e il Sorriso forse volevi alludere all’Amore e alla Conoscenza che vivono nell’anima di popolo italiana? E l’equilibrio fra i due, la Pace, non sarà forse il sorriso degli Dei?

 

gioconda

 

 

Cos’è che mi stupisce della Parola?

Cos’è che mi stupisce della Parola?

Il Suono? Ciò che vuol dire?

Il Significato?

Forse la traettoria?

Il timbro, il tono o il ritmo?

La musicalità nascosta?

Sono figure invisibili

Fatte di atmosfere e di respiri

in mezzo ai quali

Parlano

i Silenzi.

(A Vittorio Vettori)

Allegoria del Silenzio nel chiostro del monastero di Santa Chiara a Napoli

il silenzio

bergman

Ingman Bergman ed Ingrid Thulin in una scena del film “Il Silenzio”

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