Andrea

Sei il mio mentore.

Conosco l’intima storia

che parla di te:

immensa statua di Cheope,

Simone di Cirene,

Paracelso,

Schiller.

– “Intendo, di quelli conosciuti” -,

potrei narrare ancora,

ma mi fermo,

altrimenti poi tu ti confondi

e non vedi più nitidamente

l’Amore che provo per te,

che ti porto,

silenziosamente.

Siamo talmente uniti,

che il pensiero è Luce circolante,

irradiante, viva, rilucente,

anima, Io, corpo.

Fin da piccola e

dalla nostra infanzia,

ho tenuto il ritratto del cuore

che m’hai dato,

mai l’ho perduto, l’ho dimenticato.

L’ho tenuto, così, per te,

come una fedele sorella,

perché sapevo

che volevi peregrinare per il mondo.

Adesso ne hai bisogno,

te lo rendo, il ritratto dorato

di un bambino felice,

innocente,

virgulto d’Amore e Conoscenza.

Rammemorante il tuo cammino,

non fermarti per nessun motivo,

dillo a chi ti circonda:

basta!

E’ battesimo di libertà,

il cuore del Christo,

nel tuo,

simbiosi onniscente.

Lo so soltanto io

il tuo bel segreto

e nelle cerchie oscure

ucciderti non è più possibile.

Il miracolo reclama

l’Essere Tuo.

Dimensioni ignote di Eugen Galasso

“Stava rimuginando, come al solito, sempre con rancune. Rimeditava occasioni sprecate, progetti(non suoi, per carità)abortiti/falliti, spesso miseramente. Le lame crescevano, gli si avvicinavano. Nei bagliori funesti vedeva qualche orribile ricordo, ma anche qualche cosa di più noto, di forse meno orribile. Fremiti d’amore, “ricordando con rabbia”, ragli di subida hasta el cielo, lonely chissà che cosa, conversazioni nobili(non nel senso aristocratico-corrivo del termine, pur rivendicando l’aristocrazia against the king and the queen, non solo per il gioco-play/struggle dei poteri tra loro), importanti, anche campali-ferali, ma comunque la nbolità del confronto, di diverso tipo.  Certo, la memoria gli faceva brutti scherzi: la grandezza di Lenny Bruce(sentito solo una volta in TV-film con Hoffman, ma anche in una pessima registrazione acquistata chissà dove), grande”comico” politically incorrect, le rampogne di zio Tim(Timothy, letto per intero), psicologo”anti”, scopritore non chimico e “profeta” dell’LSD, il comico-grottesco del”Negro Palomino”, eterno e formidabile “pornografo”(anche in senso letterale)coomibano,  in realtà autentico deletor mundi, con le sua ferocia verso negri, gay, derelitti vari, in realtà potenzialmente implosivo di tutta una realtà basata sulla finzione. Ancora Willy Reich, il “rivoluzionario”di SEXPol si confondeva con Cohn- Bendit, leader Sessantotto(tutta roba raccattata dopo, che peccato-o forse no?), Mishima, l’imperialista giapponese, ultimo” Savonarola”di Tokyo, i pochi politici che sopportava, scandalizzando beninteso tanti/e politically corrects, certo, loro… Di tutto un po’, nel’affiorare stentato di ricordi, da Machiavelli a Basilide, da Baudelaire a Marcione(il passo non è poi così lungo o no?), da Hèrmes Trismèsgistos a … beh, perché poi affastellare tanti nomi? Le lame lo accerchiavano, ma alla fine una luce… quella del divenire ser solo pneumatico, pura spiritualità disincarnata, altro che”resurrectio carnis”, come da dogma ricevuto… Da “traditore”(???) a “liberato”, almeno in parte… Non più assalti assatanate montanare, non più hjieputas conclamati minaccianti, mai più-neppure questo poteva dispiacergli, certo, artisti falliti e”impazziti”che chiamavano a qualquier hora de la noche(“Ti, sio can…””Sell net, hostia, i hon koa Zeit”,  “Putain de borgne, non, je ne peux pas, je vais te le dire un auautre fois, vache!”  “Maremma, un rompere… Se rompi un altro pohettino, vo’ hiamare la madama” “Shit, fuck you!”, il sempre pensato-mai detto, al massimo sussurrato-“Chi non è ipocrita scagli la prima pietra”, forse espresione mai detta… ). Certo non lesinava rancore nei ricordi(“Ricordando per rabbia”, appunto, Osborne, appunto), ma desormais non c’era più bisogno, s’era liberato dai tormenti formicolanti, dai dolori della”caro”, del”sarx”, per attingere dimensioni ignote. “Multicolori, chiedete?”Chissà (Eugen Galasso, 09/04/2009)

Arte

Perché dici menzogne e poi

guardi la Bellezza?

Non posson coabitare le contraddizioni;

ovvero, potrebbero,

dovresti però accettare la guerra

in te stesso, con te stesso

firmare una pace vera e duratura.

Buona Pasqua, amica mia:

le falsità che dici,

erano eterne verità

quando facevi bene

il sacerdote egizio.

Oggi torna con te alla ribalta

e vuole tutta averti

per sé:

sembra uno Spirito Ritardatario

che vuole annnullare l’esser tuo.

Tu, no, non glielo permettere

e grazie alla Bellezza

che hai dimenticata

ricorda e ritrova i tuoi fratelli.

O rimarrai da sola

in questa Pasqua.

Cari lettori, una buona pasqua…, con qualche racconto dell’amico Eugen Galasso

“Ma sai, tutto mi pare così strano!” “Che cosa intendi?” “Ma tutta questa gente vestita… Da noi no, ci si spoglia appena possibile, beninteso rimanendo casti. Poi, però, quest’abbigliamento così casual, ma tutto in giacca e cravatta…”  “Ma sei in acido?”   “Non so che cosa tu intenda. Pensavo solo che…”(erano tutti e due relativamente ben vestiti, quello cui tutto pareva strano si muoveva bene, con scatti talora felini, altre volte controllati). Altro tratto di strada da coprire, tra ricordi dell’uno e speranze proiettate sul futuro dell’altro, più giovane(almeno così sembrava). “Vedi, io non so, veramente non so, come si debba e possa fare”, “Che cosa, però?”  “No, non so come uscire da questa situazione” “Quale?” “Ma da questo mondo!(stava iniziando ad agitarsi, con movimenti incontrollati, con una batteria di tic impressionante) non so come liberarmi”  “Da che cosa, scusa?”  “Dal mondo, dai suoi orrori. Da gnostico, ritengo che siamo stati gettati/e nel mondo della pura materia infame da un eone maligno…La vera liberazione, invece…”. Si era intanto liberato dalla sua scomodissima postura, alzandosi e facendo un giro in mezzo al verde. Ballonzolava, girava, non sapeva stare in un posto, visibilmente anche la natura(i suoi odori, forse)lo disturbavano.  “Ma tu sei un nevrotico, lascia perdere tutto, allora, tira le conseguenze e ucciditi. Col veleno, meglio, dato che in realtà sei una femminuccia” “No, vedi ammazzarmi no, farei il gioco del”mauvais génie trompeur, come direbbe Descartes… ” “Ma sei insopportabile: in primo luogo non ho capito nulla della tua citazione(era francese?). Poi…A questo punto, sarebbe meglio che tu traessi le conseguenze dai tuoi furori”. “Furori, no, io sono un debole. Solo che non sopporto questa condizione. L’essere gettati così in questo mondo vergognoso”.   Sembrava un indemoniato, all’altro, però(ché, al momento, altri non erano in giro):si muoveva come un”forsennato”, come se gambe e braccia(ma non solo, ogni parte del corpo, in realtà)fossero catene di ferro,  blocchi di marmo o simili. Sarà il deleuzian-guattariano”corpo senza organi”? Sicuramente il nostro qualche problema ce l’aveva, ma… “Non ti capisco, che cosa ci stai a fare in questo mondo, allora, se la pensi come hai detto, cazzo?” “No, devo passarci attraverso, come un nascondiglio da cui uscire; non sono platonico ma gnostico, quindi l’immagine del carcere non m’interessa per nulla, direi un labirinto di cui devo trovare l’uscita”  “Mah, un bischero così non pensavo di conoscerlo e frequentarlo. Ma guardati attorno, Maremma! ”    Il bon vivant s’era distratto per un attimo, intento com’era alla contemplazione di alcune ragazze in bikini, sorseggiando un liquido marrone, palesamente alcolico. Ma nel frattempo il suo”amico”s’era come smaterializzato, comunque era scomparso dall’orizzonte del percepibile-percepito. Mentre il b.v. venne chiamato, avvertito: “Signore, ha visto il suo amico… é volato via, non è più tra noi. Beh, ma allora… ”   “No, non c’era, non era lui, per meglio dire”. E il”nostro”almeno un po’sorpreso era rimasto, pur oscillando tra aspettative, speranze, desideri, certo tutti declinati in maniera oltremodo ilica.   E l’altro?Asceso, ma dove? Non è dato saperlo.     (Eugen Galasso, 1-3 marzo 2009)

Difficile est saturam non scribere(Giovenale):                Molto stanco e debole, lo era sempre, invero. Ma osservava e cercava di captare. I discorsi della gente(“Non ci sono più le stagioni di una volta” ,”Ah no, sa, ma io…”(versione edulcorata e più moderna del fumigante”Lei non sa chi sono io”), oltre a qualche riproposizione meno esplicita del”Quando c’era Lui, caro Lei…”(ricordiamo comunque Genova-Bolzaneto, luglio 2001, con alcuni membri-sì. oggi si può dire, mi confermano da studio…- comunque agenti della P.S.con la loro orribile rima”Un, due, tre, viva Pinochet!”), quelli di chi vorrebbe attingere un livello più alto di conoscenza(“Ma sai, a dire la verità, ogni proverbio è cretino. In effetti è solo l’ipostatizzazione cristallizzata di idee ricevute. Aperta parentesi(e mai chiusa?): “Non capisco come possano esserci cascati anche….    che sostengono, pur se con varie sfumature, essere i proverbi invece l’epifenomeno strutturato di apotropaismi condensati”etc.)”.  Certo, era diventato uno spione, un voyeur, anzi no, un vivisecteur, un écouteur morboso, un fonemaniaco, che poi i suoni li campionava, li de-strutturava, cercando di coglierne accenti e risonanze particolari(“Ma come, ma rispetto a che cosa?” verrebbe da chiedersi/gli). “Ci vorrebbe un’altra guerra, non pensi?Unica igiene del mondo, ricordi?”(signore abbastanza vecchio)”Ma il problema non esiste!Lo si butta fuori e basta. ”    Frasi staccata, direte, certo: ma lui no, non si accontentava di ciò, voleva scoprire il lato nascosto, la verità sottesa, il”fil rouge”che secondo lui percorreva tutti i discorsi del mondo, al di là delle differenze individuali tra una persona e l’altra, tra un libero battitore e un militante politico(de re publica narratur), tra un  ateo, un agnostico, un credente”normale”e un fervente, un duro e intollerante, alias bigotto, un”credente in altro”(de religione), tra un Bolognese e un Romano, un”Padano”e un”Terrone”(de re geographica), un estroverso e un introverso(de cerebro et non solum), etc.etc., tra un “ignorante” intelligente, un ignorante e basta, un intellettualoide, una persona intelligente e colta, ma non spocchiosa e altre sotto-categorie(non diremo specie…, ché la tassonomia verrebbe ad essere coattiva). Ancora casi, cose da osservare, ma lui era sfinito, a livello di linguistica sperimentale, ma anche e soprattutto delle sue deduzioni ormai sempre più confuse e generalizzanti. Stanchezza, risentimento contro il mondo, astio personale(“Ma varda quel lì, porco D…., quando che gìha da cagar, caga, quando l’magna, l’magna, quando l’ciava, l’ciava”), perché l’ansia di generalizzare e di ricavare il filo logico portante era comunque grande, ma mai disgiunta dalla volontà di osservare, di mettersi nei pertugi osservando, ma non necessariamente con gli occhi. E allora, per non cadere nello sconforto, nella malinconia, nella”tendresse”para-depressiva(“Fiat justitia, pereat mundus!”), era ormai quasi favorevole alla cattiveria, ma il più delle volte tendeva alla satira(” La signora X è così magra che si potrebbe percorrrela con un grissino ” “L’onorevole…   fa discorsi talmente lunghi che si addormenta lui stesso, prima d’averli terminati”  “La magistratura è un luogo serio e di persone molto equilibrate; ma certo, sì, in particolare quel grandissimo giudice che, avendo a sua volta ucciso, indaga 20 persone per omicidio(casi diversi, ovvio)ed è a sua volta indagato, ma per intercettazioni telefoniche abusive”).  Non è che queste frecciatine lo portassero alla felicità, semplicemente gli rendevano un po’più facile, no, diremo meglio meno orribile la vita…   Che poi la satira sia sempre di destra, come si ripete, con e dopo PPPasolini, è questione altra, che qui non facciamo entrare nel gioco. Altrimenti non ci si districa più…     (Eugen Galasso, 4 marzo 2009)

“$XYZ”(Raccontino di/da poveri lazzeri?):                                                 “”Acephale”di Georges Bataille: testimonianze contraddittorie, tra Pierre Klossowski e Michel Leiris; certo non solo rituali sanguinolenti, non tendenze nazi/fascistoidi.Certo, non sono uno specialista, ma qualcosa ne capisco, sicuramente”.    Voci di fuori e di dentro-cioé espresse o inespresse-ma anche una bordata di fischi, con una volontà non certo velata di protesta: “Non si capisce una fregna, se non ci spieghi che cos’era”Acephale”, chi erano Bataille , Klossowski, Leiris!”. Sudava, il relatore, che stava parlando già da un’ora e mezza, non reggeva più neppure il microfono, fremeva sulla sedia. Finse di riaggiustarsi sulla sedia, di continuare: “Ma è ovvio che cosa intendo, non credo di dover dare spiegazioni ulteriori”. “Ma allora prosegui pure…!”. Il tono era di tipo intimidatorio, assolutamente minaccioso. Lui stava sudando, era furibondo, ma doveva reprimere la rabbia per cercare di rispondere: “Ma…(balbettava, invero)Acephale era una sorta di gruppo iniziatico, secondo il quale la realtà era da vedere diversamente, extra schemi mentali corticali. Naturalmente, il tutto si inseriva in una realtà difficile, quella…” . Era stato sommerso da una bordata di fischi. “Te faccio vedé io che cosa è”Acephale”. Ancora una parola e.. Fuori!!!”Gli avevano intimato di andarsene e lui, che non era se non un Don Abbondio studioso(il”Carneade:chi era costui?”non gli sarebbe sfuggito, certamente). se n’era andato, scusandosi con gli organizzatori. Nel taxi che lo riportava verso casa, poi, le intermittenze non del cuore. Operazioni, ricordi di degenze ospedaliere, di quando era andato a scuola nonostante il consiglio del medico, sentendosi male(una volta da scolaro, la seconda da prof.-entrambe la cosa era andata a finire abbastanza male, con un quasi ricovero ospedaliero, l’altro comunque con una lunga degenza a casa…). Altro che”Peggy Sue si è sposata”di Francis Ford Coppola o come diavolo si chiama il film… Freddo, rabbia, nebbia, pioggia: avrebbe avuto voglia di qualcosa di “proibito”, ossia di un po’di quelle pasticchette che ogni tanto… Ma non era riuscito a trovarne. Allora s’era infilato a letto, iniziando a sognare… ” . Una vera”que^.te”onirico-fantasmagorica, con belle ragazze sorridenti-soffianti, simboli gnostici(la contraddizione è umana, del resto non era un”dio”o ciò che per esso s’intende…), manco qualcosa che potesse vagamente richiamare la pietas cattolica. Del resto, uno che parla di temi quali quello accennato sopra…Che simpatia dovrebbe avere, in  particolare  di per sé a favore della religione organizzata e codificata-imposta?  “In the armee now”dei Ballard Brothers(1987-1988), cantata-suonata dai”misters two notes”” ossia gli”Status Quo”, gruppo inglese fondato dall’anglo-italiano(o italo.inglese)Francis Rossi(non a caso composizione non loro!)e”When the music play”. Ricordi, come”La iguana tomaba cafè a la hora del té”etc., tutti musicali. Ma non scomodiamo Proust e le sue intermittences du coeur… Il giorno dopo, un po’, anzi di notte, introducendosi di soppiatto un fanatico religioso(non diremo di quale confessioneo gruppo ecclesiale di riferimento, ma del resto tutti i fanatici, in specie religiosi, più o meno si equivalgono!), insomma ut fur nocte, si introdusse in casa sua e lo uccise nel sonno, accoltellandolo. Dicono non abbia”sofferto”…    (EUgen Galasso, 5 -6 marzo 2009)

Comme une hierophanie, je crois:     C.un hierophanie, je crois. Une vraie défaite, bien su^r. Se continuassi così, molti lettori, credo, “lascerebbero il campo”. Fatto sta che Oriano, vero schiavo della tecnologia, ora si rifiutava anche solo di accedere al Gran Mediatore. POi, certo… Per non dire d’Eufrasio, “A E I O U”, ripeteva facendo esplodere ma anche implodere le vocali, il Mattatore in”Anima persa”di Dino Risi, dove appunto maciullava il nome contenente tutte le vocali. Un’aria da Gavroche, travestito da Bene-Gassman-Coluche(ma come sarà mai, quest’ibirido ircocervo?), nel trattato mai scritto da Deleuze e Guattari, “Per una schizoanalisi in-organica”, con Deleuze sonnecchiante-sorridente/sornione, Guattari assorto(“Mais je n’sais pas, mais non, c’est bien un re^ve”), Derrida convocato che non sapeva di quale “spettacolo”si trattasse, un po’scombussolato, dunque… “La crisi fa paura, nevvero?”Ripeteva Gianluca, “allora infeudatevi”, proseguiva, poi. “Ormai non ci sono più speranze, neppure implose”, diceva, anzi ripeteva ossessivamente.  Ne trasse tutte le conseguenze del caso e… Donly risuonava, il ticchettio degli orologi(?)faceva la sua parte. Ora, completate voi, però, seguendo le indicazioni di Lautreaumont, se volete(Maldoror, ma non solo)oppure di Queneau oppure di chi volete voi… (Eugen Galasso, 23/03/2009)

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