Scacchiera II

Il centro di tutta la vita

si concentra in se stesso

lo puoi contemplare

– davvero! Non pensare di non esserne capace

o di sentirti inadeguato,

anche se ciò fosse,

sei un Uomo,  non dimenticarlo –

profondo come il Pensiero sovrumano….

Si disegnano gli Scacchi

tanto nobili,

sul suolo che vede cambiare

i quadrati in cerchio,

ogni passo nero o bianco che sia

reclama il suo vincitore

e il suo perdente

per essere considerato

Vero e Amabile

il  Grande Gioco.

Nella disposizione

di tutti i Presenti,

si ritrovano i ritmi

e le armonie

delle azioni che tutti noi compiamo

o possiamo ideare

nella vita vivendo:

sei Regina o cavallo?

Re o pedina?

Sbagli, se sei convinto di sbagliare:

ogni mossa è tua,

non lo scordare,

sei responsabile

di tutto ormai:

ognuno dei partecipanti,

vuol tornare a casa,

ricordatelo sempre e di continuo,

in pompa magna

per essere accolto bene,

per farsi abbracciare,

per farsi amare.

Ti vuoi salvare e farti amare?

Salva tutti gli altri,

non credere

a chi ti dice

che è tempo sprecato:

è tempo innamorato, che Ama

ed è riamato.

Puoi vincere.

 

 

 

 

 

 

 

Alessandra Vettori

 

 

 

 

 

 

 

Arrivederci

Indistinti passi

di te nella notte

sento arrivare

e il giorno ti viene incontro

– si è fatto vaccinare,

il malcapitato –

ora serio

desta tutta la gioia

di cui è  capace

la guarigione.

Alessandra Vettori

Madonna dipinta da Tommaso da Modena

Cari lettori, prima di riprendere i nostri discorsi poetico-narrativi, ecco le ultime considerazioni dell’amico Eugen Galasso…

Omicidio im-perfetto:     “Vede, in questa pièce, Lei è un assassino. Deve concentrarsi sul se, su un’ipotesi di lavoro accettata in pieno, in cui deve uccidere chi le impedisce di rubare il malloppo e poi di piazzarlo. Pensi a tutto questo, a come si svolgeranno i fatti, al punto di partenza, però, anche. Tutto prende spunto da una vendetta… ”  “Lo so. Devo agire in consonanza con il personaggio del killer…, come dite voi stanislavskijani…” “Ma non se il suo sia un atteggiamento adeguato. Ride e scherza sul “sistema”, quasi fosse una burletta… ”   “No, è che io credo soprattutto sul metodo strasberghiano che, come sa, è uno sviluppo del sistema, non è una ripetizione. Dovrei lavorare sul”me stesso”, cioè, più che su ogni referente esterno a me, come devo considerare anche il personaggio. Costruirmi un”Sé”,  meglio direi un “Me”adeguato al personaggio.”  “Sì, ma le sue non sono premesse valide, mi sembra. Reviviscena e personificazione emergono soprattutto dal rapporto tra il Sé dell’attore e “l’altro”del personaggio. Limitarsi al Sé vuol dire fare altra cosa”.   “Ma vede, qui trascuriamo il Metodo come completamento fondamentale, anzi necessario del Sistema. “. Seguono mesi di prova, fin quando il personaggio, per “errore”(?)uccide veramente la protagonista, con il coltello “finto”che si usa a teatro, ma che, a quanto pare, invecere era”vero”. Sul concetto di vero e finto è inutile qui discettare, dato che lo si fa almeno da Platone in poi, ma dal punto di vista giudiziario le cose stanno diversamente.  Se il coltello era vero e l’attore lo credeva uno di quelli teatrali, classicamente”finto”,  non sarebbe neanche azione penalmente perseguibile, né “preter-intenzionale né colposa.
Discussioni infinite,  tra il pubblico degli utenti dei media, tra gli opinionisti, tra filosofi autentici e meno tali(l’antica querelle sulla verità si riproponeva, mutatis mutandis, sull’arte e la morale e il loro rapporto oppositivo-escludente, cfr.Kierkegaard, Baudelaire, tutto il romanticismo)tra i giuristi, non senza la proposta di incolpare, di volta in volta: A)il fabbricante del coltello, da ricercare, però, forse in un”disperato” paese del Terzo-QUarto-Quinto Mondo(così recita la definizione del giudice istruttore Forcanelli); B)il venditore, difficile da identificare, perché nel centro commerciale”Lazarus”, dislocato tra Mantova e Modena i(le) dipendenti erano tanti(e) e venivano licenziati(e)dopo appena 3 giorni di lavoro-turn-over normale, dicitur; C)Alcuni colleghi(attori-attrici, forse il regista dello spettacolo)si dibattevano sulla questione: “Ma non sarà una realtà meramente proiettiva, quella che ha visto”uccidere”e”morire”Caroline?QUalcuno citava anche, quali fonti “compossibili”il film di Antonioni”Blow-up”e il racconto   di Julio Cortàzar”Las babas del diablo”, da cui il film è(liberamente) tratto

Eugen Galasso

El Carro(El Coche):  La Dauphine de mon enfance/Tu sais, ma foi/Mai nessuna passione per l’auto/Pedone per tutta la vita/Ricordo Clark e poi gli altri/Piango i grandi scomparsi/I like Dalla’s”Nuvolari”/Frisson de gauche?Pas su^r/Virilio sua dromologia/Di tubolari nulla/Fascino motori non credo/Effetto Freud non escludo/Sogno trascender materia(Eugen Galasso, 09.06.2012)      Un re^ve:  Re^ver peliculas viejas/Primi anni Sessanta in TV/Nada de golpe y desastre/Sempre piuttosto d’amore canzoni/I hope I hope

(Eugen Galasso, 09.06.2012)

“La fantascienza deve nascere da un sogno. La fantascienza sogna il futuro e ne fa una mappa, ma poi devi costruire quel sogno e viverci”(Ray Bradbury). IL grande scrittore statunitense, nato a Waukegan, nell’Illinois, avrebbe compiuto 92 anni il prossimo 22 agosto, ma Atropo ha tagliato il filo prima che arrivasse al traguardo suddetto. Quasi 92 anni di vita intensa, intelligente, contrassegnata da grandi successi, tutti meritati. Da”Cronache Marziane” all'”Estate incantata”ad”Addio all’Estate”, da”Fahrenheit 451″a “Verdi ombre, balena bianca”(per comodità del lettore dò solo i titoli in italiano), una serie ininterrotta di racconti, romanzi, poesie, testi teatrali e sceneggiature cinematografiche(epica la trasposizione filmica, diretta da John Houston, di”Moby Dick”di Henry Melville), sceneggiature TV(“Ai confini della realtà”, oltre che di R0d Serling, è opera in gran parte di Bradbury), saggi, commenti critici(ma Ray mi guarda male, dalla nuvoletta, non vorrebbe che li definissi così), per una carriera strepitosa, formidabile. Come diceva giustamente Stanislav Lem, l’autore(tra l’altro)di”Solaris”, in letteratura devono esserci i giudizi valore: una poesia mediocre non è apparentabile a quella di Pascoli, Ungaretti, Hoelderlin, Byron, Hugo, Baudelaire, come un romanzo di  XY non vale quelli di Dickens, Balzaz,  Verga, Thomas Mann. Bradbury è tra i grandi senza alcun dubbio: capace di fondere letteratura fantastica(più che”science fiction”)ed epica, lirica e suspense, Bradbury ci propone sempre i grandi drammi etici à la Dostoevkij, dimostrando ancora una volta che i grandi scrittori sono anche filosoficamente più avanti di molti filosofi… Contro le derive iper-tecnologiche e tecnocratiche in”Fahrenheit 451″, ma anche in tutte le altre sue opere Bradbury ha riproposto il diritto a sognare(cfr.anche la frase citata nell’incipit), rivendicandolo nei suoi diversi aspetti: paura, timore, gioia, scoperta del mondo, della natura e degli altri(delle altre, per l’adolescente e i genere l’uomo “maschio”), usando sempre le strutture classiche della narrativa, basate su climax e anticlimax,”accelerazione”e”decelerazione”,  “accensione”e”distensione”, se vogliamo, con un’ intensificazione che guarda alla riproposizione dello schema classico di ogni narrativa di derivazione epica: l’eroe(=la persona umana)che deve affrontare delle prove, che senz’altro possiamo definire”iniziatiche”. Sintomatico, in questo senso, un romanzo breve meno noto(ediz.originale 1972, traduzione italiana del 1994, Milano, Fratelli Fabbri, poi nel 2005 nella Piccola Biblioteca Mondadori)quale”L’Albero di Halloween”: sette ragazzi alla scoperta del Sé non”attraverso”ma”in”una magnifica avventura. L’autore contemporeaneo che avrebbe meritato più volte , ma quantomeno una volta il NObel non l’ha ottenuto, a causa delle camarillas che giocano un ruolo nell’assegnazione del premio, forse anche perché il nemico feroce di ogni dittatura(“Fahrenheit 451″, che si riferisce al rogo di libri in una società dittatoriale futura, guarda anche al”passato recente” -il libro è dell’inizio degli anni Cinquanta-di nazismo e comunismo sovietistico era oltremodo sgradito soprattutto in URSS), rifuggendo da pornografia, violenza gratuita e volgarità, ha creato una letteratura veramente universale, anche quando parte da un immaginario soprattutto”made in the United  States of America”, dove non manca mai il sentimento, come chiave vera dell’esistenza e dell’esperienza umane.  Una piccola soddisfazione personale: l’ASA e la Latmag già vari anni fa(quasi venti)hanno proposto serate di lettura e commento di testi bradburyani, serate che ci proponiamo di riproporre, in forma nuova, in memoriam di un grandissimo autore, senza il quale la letteratura sarebbe stata decisamente più povera.

Eugen Galasso

Carissimo, con questo testo(cfr.l’ultima frase)ripropongo anche la necessità di ricordare Ray Bradbury con una serata ad hoc. Un caro saluto e…al 12.

Eugen

Un peu de philo, parfois…:     Plato: Ratio contra materiam/Thomas Aquinas: Ratio plus fides/Hegel: Synthesis magna/Perhaps better life’s phylosophies

(Eugen Galasso, 10.06.2012)

Sole di mezzanotte a Capo Nord, Norvegia

… ancora testi di Eugen Galasso…

Non più destra o sinistra, per Giove/Vaso Pandora diffranto/Più”social”Storace di Ferrero/Ferrara rappava per Monti/D’Alema garante del nulla

(Eugen Galasso, 08.06.2012)

UN cauchemar?:        Sarà stato un esame di passaggio nell’ambito della carriera accademica(era incardinato)oppure una convocazione straordinaria (non aveva ricevuto nulla in merito, non era stato informato)per un processo? Certo è che la sala era spoglia, polverosa, che le facce degli”esaminatori-giudici-interroganti”(“Inquisitori?”gli suggeriva il suo”diavolaccio”, sorta di impropria sintesi tra Superego-Es, a tratti persino “Ego cosciente”)erano spoglie anch’esse d’ogni emozione, grigie, cupe, decisamente”inquietanti”, qualunque cosa ciò voglia dire… Ma sarà utile rifarsi a quanto viene tramandato:  “Lei si occupa di socialismo liberale, libertario, liberalsocialismo etc… Mi definisca”socialismo liberale”, mentre per gli altri termini, provvisoriamente li consideriamo quali sinonimi. ” “Un socialismo, cioè una teoria ma anche una prassi che assicuri ad ogni persona la giustizia sociale, non una piatta uguaglianza nella libertà…  ” “Sì, ma che cosa intendiamo per”libertà”? ”  “L’esplicazione delle proprie capacità, del proprio pensiero, dei propri sentimenti… ”  “Un po’vago, però, non le sembra? ”   “Mah… non saprei come definire altrimenti la libertà, sempre che non si voglia ricorrere alle teorie invalse…  ”  “Ma senta: chi è incapace di formulare il proprio pensiero, per es., è libero? ”  “Poremmo dire di sì, sempre che non lo si obblighi a esprimersi in ogni caso.” “QUindi, però, lei intende che la libertà sia privazione di coazione, cioè in un’accezione meramente privativa, negativa? “. Intanto sul tavolaccio(impossibile definirlo altrimenti)erano pervenute bibite, invero “dozzinali”, a loro modo inquietanti, vista la rigorosa mancanza di ogni etichetta o indicazione. Naturalmente al”malcapitato”non era stato offerto nulla… “Ma vedano, mi sembra un caso limite, una sorta di exemplum fictivum”  “Ha ragione in abstracto, ma ha mai visto un reparto psichiatrico, un carcere, dove la persona sia stata ridotta nell’incapacità di intendere e a fortiori di volere? ” “Non ho mai verificato la situazione concreta, ma mi rendo conto di quanto dice… ” ” Se ne rende conto, è già qualcosa…”. La luce, già oltremodo fioca, era stata abbassata o si era abbassata ulteriormente.  “Senta, ma in questa forma non mi sento di continuare, mi sembra veramente un interrogatorio da …ebbene sì, da “Sancta Inquisitio” …”.    Accigliati, furenti, gli risposero quasi in coro: “Ma come, ma le sembra possibile parlare di clericalismo inquisitoriale per noi, così laici, alieni da ogni convinzione religiosa,  da ogni ideologia, da ogni pregiudizio? ”  “Ma intendevo “Inquisizione”in termini generali, senza alcun riferimento contingente, specifico”  “Definisca”contingente”, ma anche”specifico” “. Nel frattempo, il soggetto(lo chiameremo così, faute de mieux, non volendo spostarsi su una definizione precisa, anche perché…gli inquirenti…)era sgattaiolato fuori, dopo aver aperto con un  trucco la pesante porta che immetteva nella sala. Giunto” a riveder le stelle” s’era fatto molte domande, ovviamente, non riuscendo a trovare(ça va de soi, ovviamente)alcuna risposta. RIsposte, peraltro, che non avrebbe desiderato darsi né proporre.

Eugen Galasso

Perdido Bolero/Formaggi salmistrati/Do you love the love?/Incaute scaturigini/Passage perdu/In/formi ri-forme/Une rose c’est une rose/Forgotten girl/Incatramarsi/Darkness’s Shadows

(Eugen Galasso, 26.05.2012)

Che cosa dice Bandura?(Was sagt Bandura).  Talora incontrava un curioso amico che, quand’era “in buona”gli raccontava storie come questa:    “Era un professore di filosofia, pedagogia, psicologia”alle Magistrali(un tempo si chiamavano così)di una ridente(?)località altoatesina. Un po’al di sopra della media, culturalmente discutibile, dei professorini di colà, per lui tutta la psicologia sociale era racchiusa in un Bandura, al di fuori della teoria banduriana non si dava alcun’altra psicologia sociale. Agli esami di stato esordiva con il suo”Was sagt B.?”e le ignare studentesse quasi sempre non sapevano neppure il nome di questo peraltro eccelso psicologo sociale. Il suo amico gli diceva: “Le ragazze e le donne più belle sono quelle mai conosciute(non dico neppure biblicamente), lo sappiamo, quelle appena intraviste, magari. Sì, roba da…non di toccarle, non mi permetterei mai, eventualmente di farlo riflessivamente… “. Le repliche dei più suonavano:”Ma fa un discorso da segaiolo… “. Lui, il “banduriano”ascoltava, annuiva “saggiamente”, non interloquiva.   Alla fine si fece ripetere la riflessione(?)-monologo, poi, a mo’di portavoce di tutti(e), disse: “Non so, ma c’è anche chi, per ex., preferisce vedere ragazze che gonfiano materassini o altro, piuttosto che..penetrarle. Certo, forse aveva ragione Fourier…de gustibus…”.

Eugen Galasso

Toujours on le sait au musée des amour ratées/Psicopompo d’accatto/fremente nel piatto/dos muchachas conocér/con mucho gusto saber/A little town to go/Little affairs to do/Bianchi cervelli nel nulla/Ancor ci visita Fanfulla

(Eugen Galasso, 17.05,2012)

Flower power, yes/Ben lo ricordo da bambino/FIori fra’capelli/Progetti d’acide cuccagne/Coscienze infelici in sinergia/Peace and love forever/After is coming “No Future”

(E.Galasso, 18.05.2012)

Poquita plata/azzurro cinemino/Non metti “stop and go”/Llega Fulgencio/Pas de chien/UN gato, no more

(Eugen Galasso, 14.05.2012)

Cari lettori, qualche riflessione estiva – e anche altro – dell’amico Eugen Galasso

Mie magre e scarse ginocchia toccavano quelle forti e muscolose di Hammed. Aveva promesso di risparmiarmi il passaggio a piedi nella sopraelevata. Prendendomi in braccio, mi aveva”trasbordato”di là, facendomi sentire la dolce forza di un vero tecnico navale, almeno così credo. L’avevo rivisto, certo, ma…anni dopo, nessuna risposta, nessuna sua nuova.   E io che non c’avevo capito nulla, salutando Khomeini “libertador”rispetto allo “Scià”,  seguendo pediassequamente Foucault e il suo abbaglio, almeno in quell’ambito.   Lui(Hammed) antikhomeinista da sempre, puede ser desaparecido, scomparso(?)nella guerra Iraq-Iran, perso al(per il) mondo occidentale, “no se sabe como”. E allora mi domando:”Quale primavera araba”, anzi, volendo”ariana”, come gli Iraniani amano definirsi?

Eugen Galasso

No entregan/ni feu ni couteau/NOn zone zone inconcusse/Non megadiverticoli/Sapori

(Eugen Galasso, 18.06.2012)

Jeunesse à deux/or Giovinezza da f rate/Talora poi trasgressivi/ de nada, lo sabes/

INsistere con mondo

(Eugen Galasso, 18.06.2012)

Your happiness/Your love/saltimbanchi/Cingersi d’alloro/En gagnant l’aventure/

Rispecchiare presenze

(Eugen Galasso, 18.06.2012)

Tentacoli svincolati/OLvidado sentido/Riprogrammare il mito/Your better day, my darling/

INcipriarsi il cuore en souplesse

(Eugen Galasso, 18.06.2012)

Insulsi catecumeni/vieppiù zavorrati/Dernièere chance/Tender remembrance/

Insabbiate memorie

(Eugen Galasso, 18.06.2012)

Demetrius

Avevate pensato ad un Usurpatore?

Schiller l’aveva intuito,

ma l’hanno

avvelenato senza scrupolo alcuno;

lui non si oppose,

ormai vecchio e stanco,

narriamo amici

le sue gesta antiche,

illuminate di poesia.

il Sole ti soccorrerà,

i raggi che ti ha donato

risplenderanno sazi

di Verità,

ebbri di Amore,

felici di aver raggiunto

la Sana Conoscenza

che ti libera dai gioghi

della storia di ogni anima

che ha avvolto il tuo Spirito:

Eterno, immortale, significativo,

preesistente alla vita del pianeta

Terra.

Demetrius fu ingannato e al suo posto

si pensò di presentare un indegno.

Pensate forse che oggi

noi l’abbiamo scordato?

Attenti,

non avverrà una seconda volta.

Eulalia Aureo

E’ soave il tuo volto

E’ soave il tuo volto

ultimamente

me ne son resa conto

per il tuo amore

per i verbi immaginati

mentre meno rilievo sembri dare

ai sostantivi.

Certo l’imperativo tu non lo sopporti,

vai a spasso con il gerundio

scherzi con il condizionale

rispetti il congiuntivo,

perché sai che ne vado matta.

Sei pensato dall’Angelo Custode

e sei grato alla Natura

che a lui ti ha affidato

– tramite ciò che provo per te –

non dimenticarlo.

 

Alessandra Vettori

 

Lago di Bolsena al tramonto

Ostacoli Inauditi

Ahimè, vorrei sapere

per quale ragione

ti ostini

nel tentativo matto e un po’ malvagio

di mettere in imbarazzo

– sei davvero scortese –

Due Innamorati in uno.

Eppure Goethe è stato chiaro  con te:

nella foglia primordiale del

Gingo Biloba

ha visto l’Idea

della Coppia Originaria.

Sei davvero pericoloso

e tutti ti chiamano

gran mago;

sull’Amore dei Due

che si fa sacro

tu non puoi nulla,

la Forza delle Forze,

lo protegge.

Mi sembra che tu abbia

vita breve

e ti dovrai risolvere in futuro

a cambiare mestiere

o nebulosa.

 

 

Alessandra Vettori

Assunzione

Quant’è difficile osare e tacere !

Amare e non amare,

piangere e non piangere,

ridere e non ridere,

sentire e non sentire.

E’ la potenza della compassione

nella quale credo

possiamo unirci in preghiera.

Sulle ali dell’anima,

la voce melodiosa

sugge il miele odoroso

dei fiori

e li fortifica.

L’ultimo lembo di una soffice nuvola,

simile a una veste divina,

si perde lontano… lontano….

Alessandra Vettori

Aspettavamo il nostro tempo

Aspettavamo il nostro tempo,

il giorno in cui tornare sulla Terra.

Per darci appuntamento

sognammo una data,

durante la quale incontrarci “per caso”,

ma sapevamo che il Caso non esiste,

il Destino lo avevamo meditato

con forze profonde.

Così, aspettavamo il giungere

di un anelito di ricongiunzione

da parte nostra,

la nostra coppia

avrebbe dovuto trascorrere

una vita presente

di avversità, dolori,

gioie, meraviglie,

fatti nei quali

trovare i soffi vitali

delle occasioni

del destino irrompente.

Eccoci qua, è il tempo di amarci,

però l’amore tanto grande,

tanto sovrannaturale quanto inaudito

che ci avvolge

nasce in solitudine

in una grotta,

umile, povero,

umanamente umano

prima che trascendente.

Si perde fra la gente

e si dona al mondo

e fa della compassione

libertà d’azione.

Alessandra Vettori

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