Eravamo soli (la poesia la possono capire solo i poeti)

Eravamo soli,

nella foresta buia

e venimmo contattàti

da una chiocciola.

“Oddio, disse il gambero di fiume,

troppa umidità potrebbe darmi noia,

io che preferisco l’acqua dolce

alle dolci schiume figlie di Afrodite”.

(Questo gambero era un patito d’epica

greca e voleva farcelo sapere).

“Ma che dici – fece al colmo della saggezza

il cucciolo del castoro –

quando c’è lei che girella,

vuol dire che è venuto

un temporale,

ha raffrescato l’aria tutt’intorno,

i funghi sono belli e forti,

l’umore della luna è sconveniente”.

Pensavamo di essere soli,

io e il Satiro.

Invece tutti gli esseri della foresta

avevano udito i nostri sussurri,

avevano indovinato i nostri enigmi.

Alessandra Vettori

Portano via

Portano via i brutti pensieri

Portano via i brutti pensieri

le foglie secche che cadono dagli alberi:

levi e austeri i rossi

ci sorridono,

amaranto, aranciato, purpureo e violaceo,

rifulgono i fiori

prima di allontanarsi

per l’arrivo del vecchio canuto

che il clima irrigidisce e rende freddo….

Immensità di cieli

vengono disegnate sulle nervature

delle foglie rigenerate invece dalla linfa.

E splende sempre la corona allegra

di Messer Autunno

che cammina dolce tra i boschi e le foreste

e alla gioia inneggia.

Io invece, che attendo Primavera

– l’eternità del giorno –

raccolta nel mio nido intrecciato

di fiabe infantili,

intanto appunto le mie note

e timidamente

nascondo i rametti in disavanzo,

lascio al vento tiepido

le mie parole

e ti amo e ti amo e ti amo…

Alessandra Vettori Maiorelli

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