Pasqua

Cari amici, Buona Pasqua a tutti

La Luna ebbe un  giorno un dubbio,

chiamò a sé il Sole chiaccherando,

come volesse nascondere un segreto.

“Dov’è la figlia degli Elfi” – chiese

quasi balbettando.

Non voleva che il Sole s’accorgesse

dei suoi intenti più intimi,

dei suoi sogni più veri.

Il Sole in quel momento aveva un po’ da fare,

non le rispose in tempi brevi e pensò

che era meglio percorrere tre volte

lo Zodiaco, prima di parlare.

Allora decise di accettare la sfida

e siccome gli Dei stavano inventando

il Tempo proprio in quel momento,

si fece coraggio perché non voleva offenderla,

era un Signora Dama, capirete.

Così creò da solo i giorni della settimana,

Lunedì per la Luna e da lì,

fece allargare la visione:

martedì perché Marte voleva parlare,

mercoledì perché Mercurio voleva muovere,

Giovedì perché Giove voleva sapere,

Venerdì perché Venere voleva amare.

Di Domenica, guardò riflesso se stesso,

il Sole, nel manto stellato di stelle adornato.

“Ecco una bella festa!” – proferì fiero

e diede alla Luna un grande abbraccio,

tutto serio,

ma felice di stabilire poi ogni anno,

un nuovo incontro mobile,

pieno di belle attrattive,

d’opere buone,

di verità rivelate.

La Luna si sentì davvero altolocata

nel Cosmo

e un uovo partorì mentre sorrideva.

Dall’uovo uscì un mitico pulcino,

bellino bellino,

col beccuccio arancio

e gli occhi vispi

e ammiccò ad una immensa nebulosa

che a sua volta

partorì un Bel Bambino,

del Cosmo intero Re incontrastato,

con ali di nuvole

e un felice benedetto

alla piega delle labbra

rosee e vermiglie

e cominciò a vivere

con un canto

d’amore,

d’amore,

d’amore.

“Aspetto la figlia degli Elfi” – suggerì

e il Sole e la Luna fece sposare,

fece sposare,

fece sposare.

Alessandra Vettori

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