Ed eri davvero tu, nella luce della luna

 

Ed eri davvero tu, nella luce della luna

e i crocicchi di dolore avevi stampati sulla fronte,

un mesto sorriso guardava le stelle mute,

attonite

nella notte bruna.

Tu, davvero, mi apparivi stanco,

il viaggio di condensate, irremovibili

tracce di umanità,

persa, in vista di un’alba feroce,

diacronica,

seppellita in foglie verdi rosse autunnali,

l’una sull’altra in monticelli friabili,

in ascolto del fruscio d’un’ala,

del cantare di un pettirosso,

del fulmineo attardarsi degli occhi

giallo-arancioni di un gatto nero,

che come un Murr di trascorse

filosofie,

sta a sentinella del tempo avvenire.

E sei davvero tu, nella luce della luna,

ti vedo risparmiare l’amore sudato

e trasudato tra gentili pannilini,

bianchi,

tu

fuggi,

ma ti rincorro io ridendo

in questo frammento di cielo,

in questo sussulto del cuore.

 

 

Alessandra Vettori

 

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