Statue

 

 

Non sono fatte di marmo

né imprigionate nelle forme:

sono vestite di

tenerezza,

dei miei voli di bimba,

sparse come per gioco

tra l’erba e le piante del parco.

Piccolo e grande ricorda

le passeggiate di sogni e di risate,

di tenuità e di pallido rosa,

di ampie volute d’una gonna

ondeggiano al vento.

Lì nacque la prima scrittura

e anche se non scritta dapprima,

fu meditata come un cestino di rose

bianche, rosse e arancioni.

Intanto i fratelli

seguivano nel cielo

le orme alate dei loro aquiloni.

In uno scrigno lei nascose

i minuti rotoli di pergamena:

a ognuno, era dedicata una rima.

D’un balzo fu la poesia

del cuore

e ancora sono lì,

a rincorrere i ritmi.

 

Alessandra Vettori

Senza mai morire

La segretezza incalza

i venti dell’esser stato

uccidendone le luci e i fiati.

In quell’otre donato

da stirpe regale

si celavano

le storie

in movimento

delle nostre vite:

intanto il cigno

nel lago

s’è addormentato

e l’acqua grida,

affidando il suo vero nome

all’epica del suo fondo sabbioso.

Alessandra Vettori

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