La camera delle meraviglie

Ne ho sentito parlare da mio figlio

ieri sera

lui ha lo spirito germanico

e con un termine che non conoscevo

di quella bella lingua

ecco

mi ha svelato un arcano

che non conoscevo:

Wunderkammer,

il nome dell’insolito,

del bizzarro, dell’inconsueto,

dello strano,

e così via narrando.

Nella mia,

– Cabinet of curiosities -,

si trovano i pensieri

che fanno rinascere

il Cosmo in una stanza

nella quale mi avete

– ahi! –

confinata,

per il troppo affetto.

Sto organizzando

e in questo mi aiuta lo spirito Goethiano –

un bel museo a cielo aperto

e i ciceroni,

sono i miei sentimenti.

Aggiungo che

è anche un gabinetto filosofico,

dove danzano le mie creazioni,

fatte di volontà,

di volontà d’azione,

vestite ed abbellite.

Sono cose serie, oggi come oggi,

non sono cianfrusaglie, intendiamoci bene

su questo.

Le ho liberate dal carattere barocco

e le ho rese diafane come vetro,

luminose come alabastro,

variegate come diaspro.

Sono vere meraviglie, adesso.

È pronta la Festa?

Eccomi, d’un balzo

sono qui per voi,

a giocare.

Alessandra Vettori

Inverno

 

La neve discende anelata

sugli abeti che mi hanno vista bambina

e l’inverno del cuore

custodisce la pace

che non ha confini.

E’ un paese magico, questo,

e mentre m’attardo,

mentre rallento i passi

per scoprire le chimere, le fenici e i basilischi

che il bianco copriva,

canto, sulle note che risuonano

nel silenzio ovattato del bosco,

il ritorno di Kinduna,

abbracciando col mio sorriso

il suo soave volto.

 

 

Alessandra Vettori

 

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