Dalla raccolta di poesie “Giano Bifronte”: Logos Christo

  giano bifronte

L’amor di sé, della propria natura,

 

il punto capitale della croce

 

Dove le braccia di legno s’uniscono.

 

Umanità,

 

Hai ucciso quanto di meglio in te

 

Regnava.

 

La Luce ti ha già restituito

 

Ciò che con noncuranza hai calpestato.

 

Ecco, cammina il Verbo in mezzo a noi.

 

La Parola vive e abita in noi.

 

Il Verbo che è divenuto carne

 

E’ tornato ad essere la carne

 

Dopo averla data in pasto

 

Alle fiere.

 

Non sentiamo i giri della Terra,

 

non ne possiamo cogliere i sospiri

 

Fermando il tempo.

 

Fermi restando

 

Prima che il tempo sia.

 

Amico, me ne vado per il mondo.

 

Mi spiace, qui non voglio più restare

 

A parlare con te di perle rare.

 

Di verità rarefatte che riguardano i sensi,

 

I sogni.

 

Di nuvole, visti a spicchi, dai vetri.

 

Di volti, visti a tratti, dagli specchi.

 

Fuori,

 

– fuori, perché io sono in questo dove

 

E mi guardo dentro, in me stesso raccolto –

 

C’è un abisso di irrisolti grovigli.

 

Fuori, c’è troppa poca comprensione,

 

E stupido è sinonimo di buono

 

E di quello che sta nella parola

 

– Gli Spiriti, tu sai che penso a loro –

 

Poco di vero,

 

La convenzione.

 

Le porto in me le morti,

 

Le multiple esistenze

 

a strati addensate,

 

amate e redente,

 

I dialettismi, del sono questo o quello;

 

Di certo, amico mio, di unico,

 

C’è solo un Fondamento.

 

Io che penso, Io che Sono,

 

Sono qui, in questo preciso momento,

 

Io sono qui, senza arrendermi mai,

 

Incontrastata antitesi,

 

Sono in me, discepolo e Maestro:

 

Risorto, dopo morto, in vita.

 

Alessandra Vettori

 

Buona Resurrezione a tutti.

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