Thornton Wilder di Eugen Galasso

Thornton Wilder(1897-1975), grande scrittore e drammaturgo, ma anche filologo e storico, americano ma di profonda cultura europea, è noto per drammi come”The long Christmas Dinner”(“Il lungo pranzo di Natale”, 1931), atto unico che condensa in un’ora movant’anni di banchetti natalizia, narrando la storia di una famiglia e non solo, “Our Town”(“Piccola città”, 1938), dove una cittadina e la sua storia divengono emblematici della vita e della morte,  “The skin of your Teeth”(“La famiglia Antropus”, 1942), “The Matchmaker”(“La sensale di Matrimoni”, 1938 e versione nuova del 1954), dove una commedia -farsa assume anche altre valenze, ispirando poi”Hello, Dolly”, un musical famoso del 1969. Come romanzi scrive”The Cabala”(1926)dove un gruppo di aristocratici italiani è osservato da un giovane americano, ironicamente disposto, che comunque li ammira quasi fossero”dei decaduti”, poi con”The Woman of Andros”(1930)rielabora un po’stancamente miti classici, con”The Bridge of San Luis Rey”(“IL ponte del re San luigi”, 1927), però, per cui ottiene il Premio Pulitzer, riunisce i destini tragici di alcuni personaggi coinvolti in un incidente presso l’omonimo ponte peruviano, che cade, riscontrando il”digitus Dei”, con il personaggio di un frate che verrà sottoposto a giudizio dalla Sancta Inquisitio, venendo condannato. Provvidenza o destino?Wilder opta per la prima ipotesi, non senza problematicità, ma sarà”The Ides of March”(1948, “Le idi di marzo”), a renderlo scrittore insuperabile, con un approccio difficile, per un pubblico non acculturato, con lettere e documenti storici”falsi”, anzi meglio diremmo “apocrifi”, in cui Cesare, Cicerone, Clodia, Catullo, Cleopatra(che in effetti venne a Roma, ospite in parte”indesiderata”, soprattutto da parte delle donne), dibattono vari punti-.chiave: lo Stato, destinato a divenire”Impero”, la religione, i costumi, la famiglia etc., in una chiave che prelude, appunto, alle famose”Idi di marzo”(nel 44 a.C.), in cui Cesare, il “popolare”, perde la vita per mano dei congiurati tra cui Bruto, di cui si diceva fosse figlio di Cesare(ipotesi mai provata, invero)e Cassio, i “repubblicani senatoriali”, conservatori, come conservatore”illuminato”era Cicerone, ucciso o fatto suicidare un anno dopo… “Attraverso una molteplicità di documenti fittizi viene evocato un quadro pluriprospettico di Cesare”, scrive acutamente Carola Surkamp(nel”Metzlers Lexikon amerikanischer Autoren”, Stuttgart-Weimar, 2000, p.719)e anche lo storico italiano Luciano Canfora, nella sua nota all’edizione selleriana (2010, Palermo, Sellerio) rileva come”La manipolazione creativa investe gli stessi personaggi storici; è il dato storico che viene trasformato e i personaggi storici diventano essi stessi loquacissimi attori del romanzo”(in op.cit.). Decisamente novecentesca quanto rispettosa degli “Elementari”storici, il libro di WIlder diventa, molto tempo prima, una sorta di anticipazione delle tecniche narrative”postmoderne”, persino del decostruzionismo, in qualche misura, fornendo comunque un impulso forte all’esortazione alla storia(memore anche di Machiavelli e di Foscolo, pur essendosi occupato più  che altro-ma non solo, certo-di Goethe, Lope de Vega, Joyce). Un’opera da riscoprire, con la finalità di riconnettersi in modo nuovo ai classici greci e latini.    Eugen Galasso

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