Vibra la vita delle creature,
Leonardo,
che coltivano
nei loro sogni
le realtà del domani.
Se sbattono le ciglia –
ali –
si stupiscono
di trovarsi
qui sulla Terra.
E basta una pena
Grande o piccola,
per renderle fragili.
Un bel giorno
– caro –
una di esse,
un semplice uomo o un uomo semplice,
una donna semplice o una semplice donna,
accetta su di sé
tutti i dolori che vede all’esterno,
s’unisce il suo cuore
con tutti i dolori che vede all’interno,
ai cuori di tutti avvicinandosi,
in un battito solo
abbandona il corpo e i corpi.
Come la farfalla
Adesso alata
Lascia la sua crisalide -tomba.
E’ un fiore
di calore
che rinasce,
in un sol giorno,
libero, libera,
è re e regina dei prati.
GLOSSA PARZIALE
Caro Leonardo, la tua Gioconda assomiglia tanto nel sorriso all’Apollo di Veio. Non è che volevi dipingere sulla tua tela l’Arcangelo del Popolo Italiano? D’un unico sesso, asessuato nel trasfigurare persino il concetto di sesso. Con l’Immagine e il Sorriso forse volevi alludere all’Amore e alla Conoscenza che vivono nell’anima di popolo italiana? E l’equilibrio fra i due, la Pace, non sarà forse il sorriso degli Dei?