Solitaria dimora, sorgi sulla collina.
Stagliandoti nel fondo di un quadro luminoso,
infonde la sua quiete.
Sognante nella sera attende il pellegrino
che porti da lontano, intimamente vive,
le pene del suo Cristo.
Solitaria dimora, sorgi sulla collina.
Stagliandoti nel fondo di un quadro luminoso,
infonde la sua quiete.
Sognante nella sera attende il pellegrino
che porti da lontano, intimamente vive,
le pene del suo Cristo.
(A Francisco del Pino y Calzacorta, con amistad y afecto)
(Se vedessi una rosa appassire
piangendo, non riderne: sorridi)
Se vedrai una rosa appassire piangendo
ricordati di me che attendo ancora
lo scudo dorato dal sole fiammeggiante.
Il vento mattutino, l’inverno decaduto,
soffiano sulle orme della tua bianca fama.
senza timore alcuno arrischia il tuo cammino
che soave protegge lo scrigno di tesori.
Così, mentre contempli, dall’alto delle vette,
la docile farfalla volare disattenta,
con occhi sorridenti ammicca silenzioso:
l’ampiezza delle vele riflette le tue ali
che chiedono alla luce un raggio irridescente.
Silente e maestoso sostiene i suoi pilastri
che tendono nel vuoto delle sfere rotanti.
Albero senza tempo, foglia secca caduta.
Il lungo ghirigoro è curva o retta o cerchio
in cui puoi riposare raccolto dentro te,
mentre scorre fragrante la limpida cascata.
Le pieghe del tuo seno che splendenti raggiungono
la terra inumidita, sottesa di rigagnoli,
lentamente si muovono agitate dal vento.
Dall’alto della strada rimango silenziosa
– cristallo di pensieri senza nome né forma –
mentre la fata osserva il gioco degli gnomi.
Non esisteva il Tutto, non esisteva il Niente;
era l’indefinibile l’essenza delle cose.
Dalla melmosa polvere si plasmò la figura
del pianto d’un bambino nel sonno del pianeta.
Immobili rimasero guardandosi l’un l’altro.
Cara Wikipedia,
grazie per consentire a tutti gli uomini, indipendentemente dalla loro ceto sociale, titolo, appartenenza a qualunque organismo e così via, di poter accogliere l’Arte, la Scienza, la Religione e via dicendo, senza questioni di potere né di prezzo. Grazie perché tutti hanno l’accesso a te e posson contribuire, ciascuno a suo modo e con la propria creatività, ad accrescere un bene universale.
Grazie.
Sulla montagna verde
due marmotte si baciano:
immagine fiorita.
Il Sassolungo
Senza di te non posso respirare:
sei l’aria che circonda l’universo
e riempie il mio cuore di bellezza.
Fondate su se stesse
sorridono alla Storia
– parlando come sanno fare loro –
e guardano le mani del Demiurgo,
che dal limo fangoso le ha plasmate.
Che rimane di loro?
Poche pietre rossastre
ricoperte di edera e di fratte
illanguidite; ed il vasto silenzio
attorno ai merli
custodisce leggende sconosciute.
Tutto sembra perduto.
Eppure in un punto distante e atemporale
del Cosmo, rinascono di nuovo all’improvviso,
disegnando nel vuoto siderale
le antiche forme dense di colori
cangianti che sembravano stanche.
Il primitivo anelito dell’uomo
rivela in questa apparizione magica
la sua essenza nascosta.
L’antica pietra verde che luccica nel sogno,
chiama il gigante stanco che nulla fa dormire.
Senza mai riposare veglia la notte e il giorno
aspettando che il merlo ne divenga il custode.
Chino attende da secoli la silenziosa voce
che riporti la luce nel luogo dell’oscuro.
Una lacrima spunta sul suo volto rugoso:
eccola, è lì, la pietra che luccica nel sogno.